L’attacco che non c’è

Al Maradona con largo anticipo

Apriamo il Maradona oggi pomeriggio. Con largo anticipo siamo sugli spalti in attesa della seconda gara stagionale casalinga di Champions. Quando lo stadio inizia a riempirsi rapidamente, arrivano le formazioni e proprio nella formazione si leggono le difficoltà che il Napoli deve affrontare contro l’Eintracht Francoforte. Tre cambi rispetto a sabato. Può essere un turn over adeguato ma il Napoli non è in condizioni di normalità. E anche le condizioni di anormalità si leggono proprio nelle pedine che Conte cambia rispetto al Como. Gioca Lobotka e non Gilmour. C’è Gutierrez in luogo di Spinazzola. Elmas è al posto di Neres.

Il problema Lobotka

Come avevamo detto in altra circostanza, Lobotka è un problema al contrario. Non è sostituibile. La squadra è falcidiata dagli infortuni e lo stop di Lobotka è stato pagato molto caro, sia quando è mancato, sia in queste gare in cui sta riprendendo il ritmo partita. Quando c’è da profondere il massimo sforzo, Lobotka va a sedersi in panchina perché giustamente non ha ancora i novanta minuti nelle gambe.

Il problema laterali

In difesa, Conte alterna tre laterali a sinistra, mentre a destra Di Lorenzo c’è sempre. Può il capitano essere sempre in campo col Napoli e con la Nazionale, avendo saltato solo una gara a causa del cartellino rosso di Manchester? Ai posteri l’ardua sentenza.

Il problema ala sinistra

Il 4 3 3 è il modulo che garantisce maggiore equilibrio alla squadra. E’ normale essere arrivati a questo punto della stagione avendo schierato una sola volta da titolare l’unica ala sinistra di ruolo? A Lecce per la cronaca.

Cosa succede in attacco

Non succede proprio nulla. L’attacco che non c’è non può produrre reti. Non può produrre reti senza la regia del vero Lobotka. Non può essere pericoloso se la spinta a destra si va spegnendo gara dopo gara. E’ privo di incisività se a sinistra ci spostiamo Neres o ci sistemiamo Elmas che è un centrocampista fino a prova contraria. L’attacco non è attacco senza tutto ciò che lo precede. E’ come un quarto piano che non può esistere se mancano i primi tre. Anche il piano del portiere? Sì, anche quello. Con Savic la quadra raramente costruisce dal basso e viene sfiancata dal tanto decantato lancio lungo che fa correre avanti e indietro all’inseguimento del pallone. Gli altri tra il portiere e l’attacco pagano un evidente calo fisico, dovuto agli infortuni che hanno spezzato il ritmo o all’eccessivo utilizzo.

Il catenaccio ordinato

Fatte queste premesse, Il Francoforte si chiude in difesa con ordine e gli spiragli che il Napoli trova per andare a segno risultano proprio pochi pochi. Nel finale il Napoli può vincerla così come può anche perderla ma l’attacco che non c’è diventa il tema che fa passare in secondo piano il risultato di stasera. Nelle ultime sei gare, le azioni da rete si sono ripetute solo nel secondo tempo contro l’Inter che, è risaputo, ha gravi problemi di tenuta in quella parte delle gare.

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