Si ritrova il Napoli. Calzona ha restituito la capacità di stare in campo. Attaccare, difendere, gestire il possesso, fare squadra. Veniamo subito al dunque. Sono Anguissa e Traorè a rappresentare le maggiori novità tattiche per la posizione che vanno ad occupare in campo di volta in volta. Spaziano su tutto il fronte del centrocampo, stando spesso spalle alla porta, giocando di sponda e creando superiorità improvvise sulle fasce. Non danno punti di riferimento, ma il loro movimento è studiato e organizzato e la loro posizione, spesso avanzata, è coperta dai terzini esterni che praticamente mai guadagnano la linea di fondo. Diventano il mezzo per scardinare le difese avversarie. Del modulo e del mix Spalletti-Sarri già abbiamo parlato ampiamente in “il calzonismo puro”, termine che le testate giornalistiche hanno ripreso negli ultimi giorni.
Adesso Meret esce sull’ultimo pallone, Lobotka torna a comandare la mediana avendo chiara la posizione di tutti e l’appoggio semplice sui terzini esterni, Kvara e Osimhen con la partita in bilico non vengono sostituiti. Raspadori dà il suo contributo tecnico pur non essendo un esterno e dandone l’ennesima riprova. Jack, però, ha il gol facile contro la Juventus e si fionda sulla respinta del rigore, solare, ineccepibile che il Var segnala dopo che sessantamila persone dagli spalti e milioni di telespattori l’hanno visto in diretta. Osimhen è il re dell’area di rigore, quattro uomini su di lui e si procura il rigore. Kvara è rigenerato dalle idee di Calzona e va con fiducia a chiudere il colpo sulla respinta di testa che proviene dal centro dell’area di rigore su uno spiovente di matrice spallettiana per la ricerca del fondo e il retropassaggio. Due gol su respinta della difesa. Significa, a seconda dei casi, volontà, squadra alta, posizione in campo che blocca gli avversari.
L’aggressione sul possesso altrui è altresì di natura spallettiana, molto ben organizzata. La difesa ricorda Sarri, alcune volte sbanda nelle uscite dal basso ma è rinata e non lascia spazi. Non sappiamo dove potrà arrivare Calzona ma il suo gioco ha causato il primo rigore del campionato che la Juventus ha dovuto difendere.
Ora c’è entusiasmo. Saprà il nostro mister gestirlo e scovare dalla cenere le doti dei calciatori che in pochi mesi abbiamo visto sparire.