Napoli incerottato
I Campioni d’Italia si presentano a Milano in emergenza. Conte deve fare i conti con molti infortuni in difesa. Il grafico ci racconta degli esordi di Gutierrez e di Marianucci e nel contempo del grande utilizzo di Kevin e Scott in mezzo al campo e del capitano e di Matteo a destra, tutti sempre titolari in campionato e in Coppa. Ad ogni modo, lo schieramento prevede i 4 in mezzo al campo con la rinuncia ad attaccare a sinistra dove Gutierrez deve guardare Saelemaekers. Di questo problema abbiamo già parlato in altre occasioni, come ad esempio in https://www.nelsegnodelterzo.com/2025/08/30/la-zampata-del-leone/.

Il problema tattico
Allegri sorprende Conte in avvio. Non va a pressare. Pronti via e incredibilmente Lobotka si trova libero di salire palla al piede. Il Napoli cade nella trappola e viene infilato in velocità. Attacca, poi, con ordine e forza. Crea pericoli ma veniamo al problema: lo squilibrio tattico. Giocare con i quattro in mezzo al campo non solo significa rinunciare ad offendere a sinistra dove, oltretutto, debutta Gutierrez, ma vuol dire soprattutto abusare in attacco della catena destra. Ciò significa far sbilanciare la squadra a destra proprio quando a sinistra si resta bloccati perennemente dietro. Il risultato è un altro gol preso in scioltezza dal lato destro dove, è evidente, non si può far tutto bene. Attaccare, impostare, difendere. Tutto senza pause.
L’indiscutibile verità
Quindi, rinunciare al 4 3 3 ha più risvolti negativi. Limitare Scott; far pendere il gioco a destra sfiancando le energie di chi da quella parte deve far tutto senza soste; rinunciare ad attaccare a sinistra; non avere rapidità negli scambi senza un altro esterno di attacco. Tutto questo si verifica a Milano e il Napoli è sotto di due gol all’intervallo.
La possibile svolta
Lo squilibrio tattico permane. Il Napoli nella ripresa continua a macinare gioco a destra. Politano sembra una macchina. Tipo uno spara palloni che crossa. Arriva la possibile svolta. Palla che spiove da destra, rigore e espulsione. Il pittore belga è glaciale dal dischetto.
Il 4 3 3
Conte passa al 4 3 3 e lo squilibrio tattico viene superato. Finalmente, anche grazie all’uomo in più, il Napoli attacca anche a sinistra. Prima con Neres, poi con Lang, davvero bravo. Dove sta il controsenso? Che adesso mancano Scott e Kevin, sostituiti, per la stoccata decisiva. Sui cross è più bravo Di Lorenzo di Lucca ad andare verso il pallone. Gli attacchi sono vani. Il Milan resiste in 10 e batte i Campioni d’Italia. Il 4 3 3 si impone come modulo imprescindibile dal primo minuto. Con i 4 in mezzo al campo si creano, invece, problemi a cascata che alla fine si pagano.
Forse il belga è un Alfiere di troppo sullo scacchiere?
Che il Milan fosse una bestia nera lo si sapeva fin dall’inizio, ma a creare problemi è stata la tattica di gioco che per tutto il primo tempo ha fatto acqua da tutte le parti. Giocare solo dal lato destro del campo, per quanto abbia dato la possibilità al Napoli di dominare , avere la percentuale maggiore di tiri liberi, tiri in porta, possesso palla, non ha determinato l’incidenza degli azzurri, ma la mancanza di difesa che invece si rendeva necessaria, ha sguarnito fatalmente il fianco sinistro e generato gli inevitabili due goal del Milan. Al 60esimo il goal di De Bruyne e l’inferiorità numerica ha fatto sperare nella svolta che, nonostante il cambio di schema di Conte, non ha sortito l’effetto desiderato perché la sostituzione di punte essenziali del Napoli, De Bryne e Politano, e l’ingresso in campo di Gutierrez e Marianucci, ancora acerbi e con poca esperienza, è stata fatale! Andavano testati in altre partite, non in quella contro il Milan!