Grazie Riccardo
Plebiscito pieno
La piazza è stracolma nonostante il Napoli sia in campo. Dietro la Chiesa, ai piani alti dei palazzi, alle spalle della gente affacciata dai balconi, si intravedono i televisori sintonizzati col Maradona. La città si è divisa in due tra Fuorigrotta e Plebiscito mentre le strade sono vuote. Chi ha scelto il concerto non ha nulla da rimpiangere perché, quando Riccardo fa il suo ingresso sul palco, l’intera piazza è scossa da emozioni che si susseguono in modo incalzante. Nostalgia, amore, inclusione, esclusione, altri mondi, vita. C’è tutto nei capolavori di Riccardo, ma andiamo con ordine.

La sua vita
Riccardo ci parla della sua vita e della sua musica, https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Cocciante. Le canzoni non sono quasi mai riferite a qualcuno in particolare ma sono piene di allegorie. Mette in ordine cronologico gli strumenti che sono diventati suoi inseparabili amici. Quando si alza la mattina e siede al piano, è proprio il piano a dirgli cosa suonare. Ci racconta di un mondo che ci vede ammassati ma distanti. Ricorda dell’esperienza americana di quattro anni che definisce più organizzata. Ci dice della voglia di tornare a vivere in Italia. Insomma, canzoni e racconti scelti con attenzione come se venissero a comporre nell’insieme un unico discorso. Non possiamo allora che dire grazie Riccardo.
I grandi successi
Ripercorriamo allora le fasi del concerto, estrapolando alcune frasi che appunto appaiono in ordine logico. Oggi ho te, domani chissà, io senza di te, io rinascerò, era già tutto previsto. Da questo nuovo mondo, noi siamo gli stranieri, un amico in più. Vivila senza patemi. Se stiamo insieme ci sarà un perché, io canto, cantiamo insieme, passeggiando in bicicletta. Piazza Plebiscito va in estasi. Chiama il nome di Riccardo a gran voce. Riccardo di certo non si risparmia e sembra non voler congedare i fan. Di questo e di tutto il resto grazie Riccardo.
Il finale
Il grande classico. Margherita. La piazza ondeggia, il colpo d’occhio dall’alto deve essere notevole. Grazie Riccardo. Grandissimo artista. Grandissimo concerto. All’uscita sono le ore 23.30 e ci dicono di funicolare chiusa, metropolitana chiusa, pochi taxi per due eventi concomitanti di simile portata. Non era allora forse il caso di prevedere qualche servizio di trasporto? O anche soltanto uno?
Decisamente sì! Questa è l’unica risposta possibile alle domande finali poste in questo articolo che racconta con solita e grande maestria i fatti reali. Peccato che chi dovrebbe non legge #nelsegnodelterzo