Le 200 maglie di Lobotka
Il viaggio di Giuntoli
Sono gli ultimi giorni del 2019. Siamo in preda al panico per l’arrivo della pandemia. Ancelotti è stato esonerato e sulla panchina del Napoli siede Gattuso. In mezzo al campo Fabian Ruiz, Zielinsky e Bakayoko non assicurano la regia di cui necessita il gioco della squadra. Allora Giuntoli prende
Demme in Germania, ma non basta. Campionato deludente, ma siamo ancora in corsa per la Coppa Italia e in Champions seppur con la strada sbarrata dal Barcellona. Mollato Torreira, il direttore sportivo raggiunge la Galizia e strappa Stan Lobotka al Celta Vigo per la cifra di 20 milioni più 4 di bonus. C’è qualche dubbio sulle condizioni fisiche. Il centrocampista slovacco è reduce da uno stop di 40 giorni per un infortunio alla caviglia. I medici di Villa Stuart danno l’ok e cambia la storia del Napoli.

Il debutto
Gattuso prova subito Lobotka in Coppa Italia contro la Lazio al fianco di Demme e di Zielinsky. E’ il mese di gennaio del 2020, poi non si giocherà più per molto tempo. Quando si torna in campo dopo mesi, il Napoli vince la sesta Coppa Italia ai rigori contro la Juventus ma Lobotka non è in campo. Nel corso della stagione successiva gioca molto poco. Gattuso gli preferisce sia Demme, sia Bakayoko. Lo slovacco ha la benedizione di Hamsik ma a Gattuso non interessa. Quando lo schiera, Lobotka deve correre per due in un centrocampo assortito male in cui il regista deve sommare, in maniera massacrante, i due compiti di costruzione e di rottura del gioco. La stagione finisce male, Lobotka vuole andar via ma arriva Spalletti. Nessuno in quel momento può immaginare di contare le 200 maglie di Lobotka.
Il maggior artefice
Lobotka è considerato dalla Redazione il maggiore artefice dei due scudetti dell’era De Laurentiis. Spalletti gli affida le chiavi del centrocampo ma soprattutto pretende Anguissa al suo fianco. E’ la svolta. Lobotka non deve più disperdere energie per coprire le avanzate di Fabian Ruiz e inizia a tessere il gioco che consentirà alla squadra di arrivare allo scudetto in due anni. Quando arrivano Conte e Manna pensano che Napoli sia il paese dei balocchi, trovandoci Lobotka. Nei due mercati che costruiscono non pensano neanche mezzo secondo di cedere il fenomeno slovacco.
Le caratteristiche tecniche
Spiccato senso della posizione, regia, assistenza ai compagni, scelta dei tempi e furbizia fanno di Lobotka un calciatore totale. Insostituibile. Lobotka è glaciale e copre il pallone con il corpo come pochi, mandando a spasso gli avversari in pressing con movimenti che ricordano Andrea Pirlo alla fine della carriera. Le 200 maglie di Lobotka ormai sono considerate una tappa e non più un miraggio. Dei magnifici otto bicampeon attualmente in rosa https://www.nelsegnodelterzo.com/2025/09/02/di-lorenzo-e-il-bicampeon-piu-presente/, Stan si colloca, come presenze, al quarto posto.
Il futuro
Il futuro del centrocampo azzurro non può prescindere da Lobotka. Contro il Cagliari ha tagliato il traguardo delle 200 presenze ed è risultato ancora una volta decisivo. Nel recupero, ha prodotto due azioni simili penetrando palla al piede nella difesa schierata del Cagliari. Nella prima circostanza ha trovato Lang che ha servito McTominay; nella seconda, l’assist di esterno a Buongiorno, che ha portato al gol di Anguissa, è oggetto di studi ancora oggi. Grazie Stan, altre 200 di queste maglie!
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